Restauri Como di Monica Capuano

Restauro del portale della Chiesa di San Vittore Martire in Albavilla

Il restauro del portale ha comportato tre tipologie di intervento su tre parti ben distinte:

  1. Restauro dell’altorilievo raffigurante San Vittore Martire a cavallo
  2. Restauro sul portone d’ingresso della Chiesa
  3. Pulitura degli elementi in granito e ghiandone

1) Altorilievo raffigurante San Vittore Martire a cavallo

Al di sopra del portone d’ingresso, all’interno di una nicchia in granito, con fregio mistilineo, spicca l’altorilievo raffigurante San Vittore a Cavallo.

Stato di conservazione prima del restauro

L’ altorilievo raffigurante San Vittore a cavallo, da una prima analisi dal basso, aveva la superficie ricoperta da una patina giallo brunastra, che faceva ipotizzare, una ossidazione naturale del materiale costitutivo dell’opera che si presupponeva fosse realizzata in una lega metallica, forse bronzo.

Durante il restauro, è emersa una situazione ben diversa: l’altorilievo raffigurante San Vittore fu realizzato in muratura, la patina gialla che si vedeva dal basso, era in realtà un colore a smalto che ricopriva interamente la muratura.

Dalle prove di pulitura, sono emersi due strati di colore a smalto, uno in tonalità gialla ed uno in tonalità verde .

Il colore a smalto, in genere viene usato su materiali come ferro o legno, sicuramente non è adatto ad essere applicato su di un intonaco, in quanto ne occlude la porosità impedendo una buona traspirabilità.

Interventi di restauro

Pulitura

La superficie dell’altorilievo, era ricoperta da due strati spessi di vernice a smalto, dopo una serie di prove preliminar,

Verificato che lo sverniciatore agiva solo sullo strato di smalto a solvente, lasciando intatta la sottostante muratura, si è scelto di utilizzarlo.

L’operazione di pulitura è stata complessa, visti i numerosi sotto squadra dell’altorilievo.

In questa fase sono riemersi i valori plastici e la cromia originaria di San Vittore: il colore dominante del Cavaliere e del cavallo è in giallo ossido, ma in altre parti come sul viso del Santo c’erano delle deboli tracce di foglia oro, il panneggio del Santo e la veste del cavallo presentavano piccole  tracce di colore rosso.

Le briglie del cavallo e la spada, sotto lo strato di smalto, sono  risultate in rame.

Colmatura delle lacune

La stuccatura, eseguita con malte a base di calce, ha interessato il braccio del Santo, piccole parti del cavallo e la muratura di sfondo .

Integrazione pittorica

Il colore giallo ossido di San Vittore a Cavallo, è stato mantenuto ed integrato dove mancante con velature date allo scopo dare una buona visione d’insieme.

Lo sfondo dell’altorilievo, è stato integrato con una velatura in tono.

2) Portone d’ingresso della Chiesa di San Vittore Martire

Il portone di ingresso, di fattura tipicamente barocca, ha la bussola in legno di noce all’interno ed all’esterno, presenta un rivestimento in lamine metalliche lavorate a sbalzo.

La parte di sfondo del portone, è composto da più lamine piane di metallo sovrapposte ed inchiodate tra loro, su di cui sono applicate delle borchie a forma di rosetta che delineano un motivo decorativo.

Stato di conservazione prima del restauro

Il portone di ingresso, presentava una colorazione verde rame.

La verniciatura a smalto, oramai ossidata dal tempo e dal sole, risultava in  alcuni punti mancante, mettendo in evidenza la sottostante lamina metallica in parte arrugginita.

Interventi di restauro

L’intervento di restauro si è esteso a tutto il portone, sia nelle parti in rilievo che quelle di sfondo.

  • Pulitura

Dopo aver eseguito le dovute prove, si è scelto di usare lo sverniciatore per vernice a solvente per metalli, per la pulitura dell’intero portone.

Gli strati di vernice presenti, erano talmente spessi da nascondere i valori plastici della lamina metallica sottostante.

Modalità di applicazione del gel per la pulitura

Lo sverniciatore a gel, applicato su piccole porzioni (poiché si secca rapidamente) dopo un tempo di posa di un’ora e anche due, è stato rimosso a secco, con l’ausilio di bisturi e piccole spazzole in ottone, poi risciacquato.

La fase di sverniciatura è stata eseguita due volte per porzione.

In questa fase di restauro, è emersa una gradita sorpresa: la lamina perimetrale ed i rilievi di cui è composto il portone, è risultata in argento ed in buono stato di conservazione.La parte di sfondo del portone, realizzata con un altro tipo di metallo, è stata pulita in parte a secco visti i numerosi rilievi,ed in  parte con lo sverniciatore.

 

Lucidatura dell’argento

La lamina metallica della cornice perimetrale e delle borchie, essendo in  argento, è stata lucidata con delle punte siliconiche.

Questo tipo di lucidatura, ha permesso di mantenere la naturale patina nerastra dell’argento.

Trattamento dell’argento

Come già evidenziato, una parte del metallo del portone è in argento, vista la sua preziosità e bellezza, si è optato per una verniciatura protettiva trasparente.

Verniciatura dello sfondo

La lamina di fondo del portone, essendo realizzata con un diverso metallo, è stata trattata prima con una vernice anti corrosiva e successivamente con una verniciatura a smalto opaco.

Il colore dello sfondo è stato deciso tenendo conto dell’aspetto del metallo dopo la pulitura.

3) Restauro degli elementi decorativi in granito e ghiandone

Il portone di ingresso della Chiesa è contornato da elementi in granito  che arricchiscono ed abbelliscono la sobria facciata.

I rilievi mistilinei ed a volute, sono in granito e in ghiandone.

Stato di conservazione

Il granito presentava nei rilievi e nelle parti più in aggetto, uno strato di polvere superficiale e di depositi calcarei (croste nere) dati dall’inquinamento atmosferico.

Interventi di restauro

Pulitura

La pulitura degli elementi in granito e ghiandone, è stata eseguita con l’ausilio di prodotto tensioattivo.

Modalità di applicazione

Il prodotto è stato steso a pennello, poi lasciato agire per una quindicina di minuti, poi spazzolato e rimosso con numerosi risciacqui con acqua.

 

Pulitura con micro sabbiatrice

La pulitura con la micro sabbiatrice, è stata eseguita In alcune parti in granito e ghiandone, dove erano presenti le croste nere, ed i depositi di calcarei più ostinati, in particolare sulla parte bassa del portale.

Stuccatura degli interstizi tra un concio in pietra e l’altro

Tra un elemento e l’altro in granito e ghiandone, c’erano delle stuccature che sono state integrate con malte a base di calce e poi tonalizzate.