Restauri Como di Monica Capuano

Cappella dedicata a San Rocco – situata sulla strada che da Palanzo porta a Riva (CO)

Cenni storici

In passato la devozione a San Rocco era molto diffusa, e la presenza in molti luoghi di altari ed edicole a Lui dedicate era frequente, in particolare lungo le antiche vie e percorsi battuti dai pellegrini, San Rocco veniva invocato in occasione di terribili epidemie come la peste.

Della cappella dedicata a San Rocco, posta lungo la via che da Palanzo conduce a Riva, il Vescovo Feliciano Ninguarda, durante la visita pastorale del 1593 la descrive così -Vi è una capelletta di s.to Rocho tutta pinta, con la volta dove sono pinti li i quattro dottori della Chiesa nelli cantoni, ed vi è un altarino nudo non consacrato… et invece di ancora vi è (parete di fondo) l’mmagine della B. Vergine col figlio in braccio et dalli canti S:to Rocho e S.to Sebastiano, e dalli muri laterali (destra) vi sono altre diverse figure, dall’una la Madonna col figlio in braccio, et da lati S.to Hieronimo et S.ta Caterina, e dall’altra (sinistra) doi S.ti Rocho e Sebastiano con la pietà di sopra. In logho di facciata vi è un arco aperto con doi muretti che fanno baleustri senza seraglio -.

Descrizione dell’opera

Nonostante il tempo trascorso e il degrado degli intonaci è possibile scorgere ancora in parte le figure affrescate descritte dal Ninguarda: sulla volta, ripartita in quattro lunette sono rappresentati i dottori della Chiesa latina, in particolare le figure di Sant’Agostino,
Sant’Ambrogio, San Gerolamo e San Gregorio, proclamati dottori della chiesa nel 1298. In corrispondenza della chiave di volta si trova un grande medaglione all’interno del quale campeggia la figura a mezzo busto di Dio Pantocratore.
Le tre pareti rappresentano la vita di Cristo, sulla parete di destra è raffigurata la Madonna con il Figlio in braccio ed ai lati San Gerolamo e Santa Caterina; sulla parete di fondo della cappella un grande affresco raffigura la Vergine Maria in trono con in braccio il Figlio, mentre ai lati del trono sono raffigurati San Rocco e San Sebastiano, sulla parete di sinistra sono rappresentati San Rocco e San Sebastiano con la pietà posta sopra di loro.
Ogni lato è contornato da un arco aperto che termina con dei capitelli, che fanno da contorno alle pareti e chiudono ogni scena, ripetendo l’architettura della cappella.

Stato di conservazione

L’intera cappella era in cattivo stato di conservazione, i dipinti sulla volta a crociera e sulle pareti sia di fondo che laterali si trovavano in uno stato avanzato di degrado, c’erano numerose crepe alcune molto profonde, in alcune zone l’intonaco era distaccato, facendo intravedere la sottostante muratura in pietra.

Interventi di restauro

L’intervento di restauro è stato impegnativo in quanto lo stato degli affreschi, seppur visibili in più parti, era molto precario e si svolto con le seguenti modalità:

  • Consolidamento:

Il consolidamento è stata la fase più importante ed è stato eseguito con diverse modalità, dove vi era una notevole frattura dell’intonaco è stato eseguito con malta a base di calce idraulica mediante l’uso di siringhe, che hanno permesso di far aderire l’intonaco alla struttura muraria. Si è intervenuti anche con la formazione di salva bordi provvisori per favorire l’inserimento delle malte consolidanti al di sotto dell’intonaco con le siringhe.

  • Pulitura

La pulitura delle superfici dipinte dalle scritte, polvere ed incrostazioni del tempo è stata eseguita prima a secco, in modo meccanico, e successivamente con impacchi di arbocell e carbonato di ammonio.

Sulla parete di fondo, durante la fase di pulitura, sono emerse le cornici che contornano l’arco, le aureole in rilievo (probabilmente una volta erano dorate con lamina metallica) sia della Madonna in trono che dei due Santi (San Rocco e San Sebastiano) posti ai lati della Madonna.

  • Stuccatura

Le stuccature sono state molte e diverse, a colmare le lacune più profonde, in particolare dove si intravedeva la pietra sottostante. Queste sono state realizzate in più riprese, partendo da uno strato di rinzaffo, intonaco e intonaco fine pigmentato con malte alla calce.

Visto che la superficie affrescata rappresenta meno del 50% dell’intera superficie muraria della cappella, si è optato per la creazione di un intonaco neutro per contornare e rendere più leggibili i brani di affreschi rimasti.

  • Integrazione pittorica

L’integrazione pittorica, eseguita per velature ad acquarello, ha interessato le parti di affresco conservate al fine di migliorarne la leggibilità.