Restauri Como di Monica Capuano

Cappellina della Vescia – Torno

Stato del degrado

L’intera struttura si presenta in uno stato apparentemente buono di conservazione, è inserita nel verde su un percorso turistico verso gli avelli.

A prima vista il maggior degrado è di tipo visivo in quanto la parete di fondo, dove è ancora molto visibile il dipinto, è stata verniciata con della pittura verde.

Il resto della cappella presenta uno strado di idropittura che ha nascosto le pitture originali sottostanti, visibili grazie ad un distacco di questa idropittura, sul lato destro, e sul cartiglio realizzato sulla volta esterna.

Questa cappellina presenta la copertura in buono stato, in quanto è stata rifatta recentemente, infatti le infiltrazioni visibili non sono causate dal Tetto ma da un muretto realizzato sul retro della cappella che la copre fino a metà circa per tutta la sua larghezza.

Altre infiltrazioni derivano dall’assorbimento del muro sul lato in basso a destra, in quanto questo lato per circa 20 centimetri di altezza è a contatto con la mulattiera, infatti quando piove l’acqua scorre e si infiltra tra il terreno bagnando il muro della cappellina.

Inoltre la presenza di grosse stuccature realizzate in cemento sulla fascia centrale dell’affresco e tutto il suo contorno, materiale incompatibile con il dipinto.

Interventi di restauro

  • PULITURA

Come primo intervento è stata data una pulitura all’affresco a secco con fibra di vetro e Wischab, una volta pulito si è passati alla eliminazione delle vecchie stuccature per permettere anche una asciugatura del muro. Su indicazioni della soprintendenza è stato eseguito un di scialbo generale delle pareti laterali interne, che hanno messo in luce un affresco sul lato destro raffigurante probabilmente il Castel D’ardona, ancora leggibile anche se un po sgranato.La volta e le pareti esterne presentavano sotto lo strado di idropittura un fondo rosa che si è deciso di pulire e lasciare visto che era tutto uniforme.La parete esterna inoltre presenta un cartiglio riportante una scritta “Sancta Maria sucurrit miseri”, realizzato con della idropittura, che in alcune parti è distaccato mettendo in luce il sottostante cartiglio, sempre su parere della soprintendenza si è proceduto alla pulitura per riportare alla luce il dipinto originale, e dopo una prima pulitura con impacchi di arbocell e acqua è emerso che questo cartiglio aveva forma completamente diversa, ma riportante la stessa scritta, in buono stato di conservazione.

 

  • STUCCATURE

Una volta riportato alla luce l’originale, eliminate le vecchie stuccature, in particolare quella realizzata sul volto del Bambino, è emerso il volto originale, infatti queste stuccature sono state realizzate sopra livello ed alcune ridipinte in malomodo. Visto il luogo in cui è sita la cappellina, abbiamo stuccato le parti mancanti con materiali anti umido, per questo sono state usati prodotti biocalce usate in diverse granulometrie (rinzaffo,zoccolatura, intonaco e intonachino fine) a seconda della profondità delle lacune.

  • RITOCCO PITTORICO

E’ stata eseguita una minima reintegrazione pittorica dell’affresco mediante l’utilizzo di acquerelli stesi per velature, mentre per le stuccature di contorno all’affresco e quella centrale è stato lasciato l’intonaco neutro.